Scopriamo attraverso le antiche porte della città un percorso che penetra nel magico regno della pizza. “Le vie della pizza” è guida pensata per il turista che desidera scoprire arte e storia culinaria di Napoli. Ad ogni pizzeria oltre la specialità che l’ha resa famosa, è abbinata la breve descrizione storico-artistica di un monumento simbolo della zona dove si trova.
L’autore Domenico Mazzella ha coniugato le conoscenze di restauratore e studioso dell’antichità all’esperienza di guida turistica ufficiale di Napoli per creare il progetto “Pizza tour a Napoli” che in questa guida pratica trova il suo coronamento.
Prima del tour alla scoperta delle tradizioni gastronomiche del centro storico, l’autore introduce il turista o il lettore curioso alla scoperta della storia della pizza, partendo dalle origini antichissime ritorvate in un inno a Demetra, dea greca delle stagioni e del raccolto, risalente a duemila anni fa, dove si fa riferimento, forse, alla popolare pietanza partenopea. Passando per Erodoto, storico greco del V secolo si arriva al più “recente” 1600 anno in cui una grande carestia indirizza il popolo napoletano verso l’alimentazione a base di grano, con l’aggiunta del pomodoro già negli usi alimentari degli spagnoli che all’epoca governavano la città. La diatriba sull’effettiva età della pizza è ad oggi acceso più che mai, visto il tentativo di fare riconoscere all’Unesco la tipica pietanza come bene patrimonio dell’umanità.
La guida insegna anche come riconoscere la pizza vera seguendo i dettami fissati dall’Associazione Verace Pizza Napoletana, che con piglio scientifico ne stabilisce in centimetri l’altezza del cornicione, lo spessore centrale e il diametro. Regole ferree che naturalmente tra un volteggio e l’altro vengono rispettate da tutti i pizzaioli veraci della città.
Girando la guida scopriamo la vera particolarità del progetto di Mazzella: il detto “vedi Napoli e poi muori” viene sostituito da “discover Naples bite by bite”, scoprire Napoli assaggio dopo assaggio, lungo the backstreet of… Pizza! Questa sezione dell’opuscolo è infatti in inglese. Un regalo utile anche per i turisti che potranno scoprire gli angoli segreti dove si pratica l’antico culto dell’arte culinaria verace.
Maria Neve Iervolino
Iuppiternews, 25 giugno 2015
